Trent’anni sul palco a regalare piccole e grandi emozioni, a divorare copioni, a condividere una passione profonda. Sessantasette spettacoli diversi proposti in tre decadi. Sul palco si sono alternati 148 attori che si possono fregiare del marchio Quarta Parete.  Oggi all’interno della compagnia piacentina che celebra questo importante anniversario si muovono 25 persone più una decina di laboratoristi. Del nucleo originale sono rimati in tre.

 

Era il 1986 quando il fondatore storico Tino Rossi, ancora oggi anima del gruppo, agitò un’intenzione meravigliosa quanto coraggiosa. «Il teatro è una passione che fin da ragazzo mi porto dentro. All’inizio degli anni Ottanta a Cremona i primi passi ma l’idea “rivoluzionaria” era di dar vita a Piacenza ad un gruppo distudio teatrale.

Una decina i carbonari che si impegnarono nell’avventura. Oltre a me, due di loro, Fabio Camoni e Anna Gallazzi, sono ancora in prima linea. Il nome è venuto dopo sei mesi circa. Ci si spostava di continuo, la partenza nel teatrino di Santa Maria in Torricella. Due di fatto gli esordi con un pubblico in sala: prima con un collage di ritagli da opere di Benni, Rodari, Campanile in un salone anfiteatro alla Farnesiana, poi con “Non tutti i ladri vengono per nuocere” di Dario Fo a Pontedellolio.

 

Nella storia di Quarta Parete sono tanti i passaggi determinanti, i momenti cruciali, le “prime” che hanno fatto sussultare e quelle che sono state accantonate rapidamente. «Per almeno 15 anni siamo stati un gruppo stanziale, ci esibivamo tra Piacenza e provincia. Poi ci siamo mossi e sono arrivati i primi importanti riconoscimenti. La prima trasferta a Trento nel 2002 dove abbiamo partecipato ad un Festival Internazionale di regia con 35 gruppi e solo sette ammessi alla finale. Noi c’eravamo. Da lì lo stesso gruppo si esibì a Bolzano: qui abbiamo vinto il premio del pubblico. Questi scatti in avanti ci hanno fatto capire dell’importanza di misurarsi con altre realtà.  Da allora non ci siamo più fermati, ci conoscono anche oltre le mura farnesiane».

 

Curiosamente Quarta Parete, in questi trent’anni, non è mai riuscita a trovare una sede definitiva dove poter alimentare le proprie attitudini. Manca il quartier generale, dunque.

«Un percorso molto nomade il nostro. Ci portiamo dietro questa prerogativa che speriamo prima o poi di mettere da parte. Non potendo usufruire di una sede non ci possiamo permettere allestimenti faraonici.

Prima ci trovavamo a provare in San Giovanni in Canale, poi 10 anni a Borgotrebbia in quello che ora è un asilo, oggi l’appuntamento è in uno spazio di via Corneliana. Da settembre a maggio convoco la compagnia quattro volte a settimana. Diciamo che seguo i suggerimenti dei grandi drammaturghi del ‘900 che ripetevano come le migliori scene e coreografie per un attore fossero corpo, movimento e parola».

 

 

 

 

 

 

 

 

Locandina

 

Pieghevole di scena

 

Presentazione Trentennale

 

Presentazione Spettacolo 26 gennaio 2018

 

Recensione Spettacolo 26 gennaio 2018