“Sarto per Signora": si tratta di un’opera il cui obiettivo è chiaramente quello di far ridere il pubblico senza puntare sulla verosimiglianza e dove i personaggi sono come delle marionette nelle mani del loro creatore, rappresentate senza pretese psicologiche.

La regia ha evitato di adottare i famosi complessi cambi a vista di Feydeau e le sue altrettanto complesse scelte scenografiche, per mettere a nudo l’artificio teatrale addossato al corpo degli attori. I cambi a vista dei personaggi (l’attore entra e “decide” di diventare personaggio) mostrano appieno il gioco teatrale nella sua palese evidenza visiva.

In quest’opera in tre atti (scritta da Feydeau nel 1886) è molto chiara la costruzione tipica delle opere dell’autore: un primo atto introduttivo/espositivo, un secondo atto di vaudeville con incontri inattesi e imprevisti e un terzo atto conclusivo che dipana la matassa.

Georges Feydeau (1862 - 1921), uno dei grandi autori della commedia francese. Feydeau divenne prestissimo autore e regista di opere teatrali caratterizzate dal ritmo quasi frenetico e basate sulla "matematica" dell'effetto comico (era, infatti, un severissimo metteur en scène).

Molte sue farse sono ancora oggi rappresentate e applaudite: tornano ogni anno nei cartelloni italiani ad opera di diverse compagnie.

La sua abilità di regista e drammaturgo suscitò per decenni risate in ogni tipo di pubblico, tanto da mettere in secondo piano la spietata satira alla borghesia parigina che adombra ogni sua opera.